Narratografo, cantastorie del Molise

Coi suoi silenzi, il Molise è la terra del racconto. La taverna, la piazza, la chiesa, il gradone di casa, la bottega sono posti dove c’è sempre un pensiero da tramandare, una storia da condividere, una lacrima da piangere o un sorriso da rallegrare. È la terra del racconto perché, volendo, il ritmo del tempo consente di trovare anche un solo momento per parlare con le persone del posto e con quelle di fuori, con gli adulti e con i bambini.

Molistelle


Il cielo e la terra sono spazi che l’uomo ha mappato per esigenze vitali: il cielo dettava i tempi e suggeriva profezie indispensabili per programmare la semina, il raccolto, le migrazioni, le transumanze.

La terra offriva opportunità positive riservando, talvolta, sorprese anche poco favorevoli alla sopravvivenza. Solo spostandosi da un luogo all’altro, le comunità nomadi individuarono territori ospitali dove impiantare villaggi. Le bestie, poco convinte a stabilirsi in un luogo definitivo, avvertivano i segnali stagionali che le mettevano in cammino…lungo i tratturi.

Sotto le stelle e percorrendo i tratturi, l’uomo portava al sicuro gli animali che gli avrebbero garantito sussistenza. Generazioni e generazioni di pastori e di mandriani hanno battuto terre che la natura aveva inizialmente coperto di erbe. Cammini di fatica, di perdite, di minacce, di dolori arricchivano il volume dei racconti che passavano di padre in figlio. Racconti che l’analfabetismo non seppe trascrivere su carta ma che restarono, magicamente, nel moto perenne delle stelle.


La nuova mitologia molisana è, di fatto, un racconto della vita ordinaria di un pastore e delle insidie da cui deve stare attento se vuole preservare quanto di più caro ha nella vita: la famiglia e il bestiame.

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