Narratografo, cantastorie del Molise

Coi suoi silenzi, il Molise è la terra del racconto. La taverna, la piazza, la chiesa, il gradone di casa, la bottega sono posti dove c’è sempre un pensiero da tramandare, una storia da condividere, una lacrima da piangere o un sorriso da rallegrare. È la terra del racconto perché, volendo, il ritmo del tempo consente di trovare anche un solo momento per parlare con le persone del posto e con quelle di fuori, con gli adulti e con i bambini.

In piazza

 


Groviglio di venti, mareggiata di voci, prato di occhi: la piazza è una trappola di vita, libera, aperta a tutti! Ospitale con chi arriva prima, comprensiva con chi arriva dopo, cortese con chi va via e generosa con chi ascolta passando, passando...
Mettere la voce alle narratografie, in piazza, è l'omaggio dovuto a coloro che mi hanno raccontato qualcosa passando per una strada di paese, togliendosi la sete al fontanile o seduti sotto il portale di casa, datato con lo scalpello.
Desidero gli spazi aperti - quelli senza microfono - dove le storie devono uscire "di forza" dalla pancia e sospinte dal cuore devono cercarsi le corde vocali prima di svanire nell'aria. Poi nel cielo. Come lo sparo della festa...
Le mie prime rughe si ombreggiano, eleganti, con la luce naturale e sotto i lampioni da passeggio. I riflettori cancellano, falsificano, neutralizzano.
Sullo stesso piano della folla mi piace stare, non sul palco, così che arrivi la mia voce e non la mia altezza.

Ma, certe volte, il tempo piove, il freddo è convinto e la gente si vuole sedere; vuole sentire il sussurro, il respiro, il silenzio dei racconti. Ed è opportuno uno spazio chiuso, col microfono e la luce buona, se questo può portare le storie ai cuori e alle memorie.

Per ascoltare le Narratografie in una festa di piazza puoi mandare una mail a narratografo@gmail.com e, come il tempo vuole, saranno serviti racconti di stagione!

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